mercoledì 12 giugno 2013

Appartenere ad un gruppo

Fin ba bambina non ho mai amato l'appartenenza ai gruppi, il doversi conformare allo stile del gruppo, frequentare obbligatoriamente solo quelle persone ecc.. questo ha fatto di me una diversa, oggetto di scherno da parte dei capo branco perchè non mi adattavo ai loro stili comportamentali e perchè i miei genitori erano inflessibili e le regole di casa non si piegavano ai dettami comuni ma seguivano solo il buonsenso e i principi dei miei genitori.
Per cui non si comprava quel paio di scarpe perchè erano di moda, non si usciva o rientrava ad un certo orario perchè "tutti lo fanno" e  tante altre cose.
Ho patito alcune scelte dei miei genitori come qualsiasi adolescente mentre altre hanno assecondato la formazione della mia individualità accrescendo la mia etichettà di anticonformista.
Crescendo ho capito che non si può non appartenere ad un gruppo: la famiglia è un gruppo con le sue regole, gli amici sono un gruppo, il G.A.S è un gruppo, la C.R.I è un gruppo, il corso di yoga è un gruppo, tutto è un gruppo, scegliamo quelli che sono più vicini al nostro essere, ma vivendo in una colletività questa è la realtà.
Pensando al piccoletto nascendo si è dovuto integrare alle nostra famiglia il suo primo gruppoe poi a quasi 8 mesi  al gruppo del nido e già si confronta con le problematiche di accettazione, man mano che crescerà con l'aumentare dell'interrazione indipendente aumenteranno i gruppi.
Mi piacerebbe riuscire a insegnargli che le sue scelte dovrà farle perchè ci crede e non perchè "così fan tutti", a breve inizieremo le vere sfide ma per ora  me lo godo ancora per qualche mese.







Questo post partecipa al blogstorming http://genitoricrescono.com/tema-del-mese-fare-gruppo-appartenere/

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