venerdì 17 maggio 2013

Tutto il tempo del mondo


Sono sempre stata una persona organizzata, in grado di riuscire a fare talmente tante cose in una giornata da vantarmi di essere in grado di dilatare il tempo e visto che gli amici più stretti mi chiamano strega dai tempi delle superiori, questa mia vanteria non è mai sembrata una cosa strana a nessuno.
Ora ho un bambino piccolo e un compagno perennemente in ritardo, talmente in ritardo che il tempo invece di dilatarlo lui lo stringe come un maglione infeltrito.
Non ho più tutto il tempo che voglio e non sono più padrona del mio tempo, posseggo solo le ore in cui sono a lavorare e quelle in cui il capo stazione si occupa del piccoletto ma anche quelle le posseggo solo previo accordo sindacale. Ora tutto il mio tempo è di mio figlio, tutto quello che io riesco a fare e su sua concessione, perché dorme o gioca senza richiedere la mia attenzione.  Fino alla sua totale indipendenza ora la mia vita è gestita e scandita dalle sue esigenze, il tempo tra una poppata e l'altra, il tempo tra un pisolino e l'altro, l'orario di entrata e uscita dal nido, l'orario della piscina e così via.
Diventare mamma vuol dire anche questo, donare ad un'altro individuo la gestione del tuo tempo, perdere una parte della tua unicità per un nuovo noi.
Riesco ancora a fare tante cosè perchè non ho perso il dono e perchè il mio piccolino è un bambino facile e indipendente, per cui posso vantarmi da gennaio ad oggi di aver letto due libri da 800 pagine l'uno ed un'altro è in corso, rivisto fino a metà della settima serie il mio telefilm preferito in streaming, ricamato la borsa dell'asilo per il piccoletto e pulito casa tutte le settimane senza aiuti esterni, riuscire ad andare dall'estetista una volta al mese e ogni due mesi dal parrucchiere e non ultima aver ricominciato a prestare servizio in croce rossa nel gruppo cucine, per i turni di notte in ambulanza ci vorrà ancora un sacco di tempo.
Ma lo scotto da pagare è che certi giorni sono talmente accellerata che forse dimentico di respirare e che il capostazione viene spesso mandato a stendere perchè è una mina vagante che interrompe il mio flusso di azioni organizzate rallentandomi il ritmo e allora quando succede respiro e mi ricordo che la mia vita è cambiata e non posso fare tutto e rido con il capostazione perchè mi fa il verso perchè mi arrabbio per motivi futuli e lascio che il tempo abbia il suo tempo.


Questo post partecipa al blogstorming http://genitoricrescono.com/blogstorming/cosa-e-il-blogstorming/

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